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Silvia Salis: un lancio perfetto prodotto dal campo largo con la regia di Fausto Brizzi

Silvia Salis

Tutto perfetto: lei, la postura, lo sguardo, la voce, la pettinatura, la stiratissima camicetta bianca di seta che risplendeva sotto le luci ed esaltava i suoi capelli biondi, gli eleganti pantaloni neri a vita alta e le décolleté beige dal tacco giusto, né troppo alto né troppo basso. Perfette per l’occasione anche le canzoni di Marrachas e Giorgio Gaber, che hanno accompagnato l’ingresso e il video emozionale della candidata sindaca di Genova del centrosinistra.

Perfetto anche il programma-copione, diviso in dieci slogan (lavoro, welfare, sicurezza, cultura, mobilità, studio, casa, infrastrutture, rifiuti e partecipazione), che Silvia Salis ha saputo leggere con fierezza, bravura e trasporto, coinvolgendo il numeroso pubblico (circa 1000 persone, altre 200 sono rimaste fuori) presente ieri mattina all’interno della sala Grecale dei Magazzini del Cotone.

In prima fila, davanti all’ex campionessa del lancio del martello e attuale vicepresidente nazionale del Coni, il gotha del campo largo ligure: Brando Benifei, Roberta Pinotti, Alberto Pandolfo, Luca Pastorino, Ariel Dello Strologo, Alessandro Terrile, Simone D’Angelo, Valentina Ghio, Luca Pirondini, Roberto Traversi, Katia Piccardo, Lorenzo Basso, Armando Sanna, Claudio Burlando.

A pochi metri da lei, seduto in terra, il marito, il noto regista e sceneggiatore Fausto Brizzi (autore del film ‘Notte prima degli esami’), teneva tra le mani alcuni fogli che probabilmente contenevano lo stesso discorso ‘recitato’ dalla moglie, come per controllare che la consorte leggesse correttamente il testo concordato.

Molti gli applausi. Ma l’applausometro si è impennato quando la candidata ha detto no alla funivia sopra al Lagaccio e no allo Skymetro in Valbisagno, evidentemente la maggioranza dei genovesi è arrivata proprio da queste due zone della città. L’asticella si è invece fermata più in basso quando Salis ha garantito il patrocinio del Comune al Gay Pride.

La candidata del campo largo non la pensa però come quella sinistra che ha governato la città prima di Bucci: per lei non si deve gestire il declino, ma “occorre alzare la testa, perché il futuro appartiene a chi ha più sogni”. Poi, un velato riferimento al Liguria-gate, “vogliamo una Genova che non si lasci comprare dai soliti pochi”, e il messaggio ai giovani, “nessuno deve andare via per realizzare i propri sogni”.

Salis chiude la convantion con una frase che ricorda sia la segretaria Schlein sia la regista Cortellesi: “mi dispiace per chi non se n'è accorto ancora: è già domani”.

 Insomma, tutto perfetto. Fin troppo, per essere solo politica.

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