Regione, assessore Nicolò: “Chi parla di tagli alla sanità ligure è male informato”

Massimo Nicolò, assessore regionale alla Sanità
"Chi parla di tagli alla sanità ligure evidentemente è male informato”. L'assessore alla Sanità Massimo Nicolò replica così alle parole dei consiglieri regionali di opposizione sul Centro Prelievi all'ospedale Micone e sulla carenza di ostetriche al Policlinico San Martino.
“Nell'area del Percorso Nascita - prosegue l’assessore - sono state messe in atto strategie organizzative come, ad esempio, l'inserimento di infermieri in alcuni setting che necessitano competenze integrate con le ostetriche, con grande impegno di tutte le parti. Senza dimenticare che è in fase di approvazione il Piano assunzioni del Policlinico e si procederà di conseguenza ai relativi reclutamenti”.
Rispetto alla chiusura temporanea del centro prelievi all’ospedale Micone Nicolò puntualizza: "Quella del Centro Prelievi dell’Ospedale Micone è una chiusura temporanea finalizzata a un percorso riorganizzativo sul territorio ma non ci sono disagi al cittadino perché il servizio è sempre garantito. Contestualmente, infatti, è stato potenziato il Centro Prelievi di Via Soliman, che ha sede nel medesimo quartiere. Presso il polo di Via Soliman è stato incrementato con 30 unità il forcing quotidiano di prelievi mantenendo così i tempi di attesa a CUP invariati, oltre ad applicare l’accesso diretto per donne in gravidanza e pazienti oncologici. Presso l’Ospedale Micone sono stati mantenuti gli esami ematici 'curva da carico glicemico' per donne in gravidanza e pazienti diabetici”.
Sugli infermieri di Comunità: “Il fabbisogno di personale infermieristico in ASL 3 - conclude Nicolò - previsto per l'attivazione delle strutture di prossimità, in base alla rilevazione territoriale è di 352 infermieri (di cui 220 infermieri di Comunità). Pertanto, nell'ottica di potenziamento dell'assistenza territoriale, la cifra assegnata ad ASL 3 per Case della comunità, Centrali Operative Territoriali, Unità di Continuità Assistenziale ed Ospedali di Comunità è di 3 milioni e mezzo di euro per l'anno 2024; tale cifra consentirà quindi l'assunzione del personale mancante, tra cui appunto gli infermieri, consentendo l'attivazione del servizio di infermiere di famiglia o di comunità”.