Pareggio con rimpianti per la Sampdoria che a Bari domina, segna con Niang ma si fa raggiungere
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Leonardo Semplici (foto sito Sampdoria)
Un pareggio pregno di rimpianti quello conquistato dalla Sampdoria in casa dell'ambizioso Bari.
I blucerchiati avrebbero assolutamente meritato i tre punti, dopo aver letteralmente dominato la prima mezz'ora (la migliore dell'attuale campionato) e, comunque, giocato meglio dei “galletti” anche successivamente. Più equilibrata la ripresa, ma sempre con un predominio dei giocatori di Semplici che, escludiamo gli ultimi dieci minuti, hanno cercato il nuovo vantaggio con insistenza.
Splendido avvio dei doriani. Oudin scheggia la traversa al 10' e cinque minuti più tardi, dopo un pregevole spunto personale, timbra la base del palo. Al 34' ancora Samp vicina al gol, ma Niang, solo davanti a Radunovic, strozza la conclusione. Ad inizio recupero tentativo da lontano del barese Bonfanti, con palla alta di poco e appena prima del duplice fischio la Samp trova il gol in contropiede: Akinsanmiro fugge sulla destra e crossa rasoterra verso il secondo palo, dove è appostato Niang che infila.
Il secondo tempo, con capitan Bereszynski al posto di Veroli, si apre a sorpresa con il pareggio dei pugliesi: a seguito di un corner, Lasagna colpisce il palo e sulla respinta Maggiore è puntuale a ribadire nel sacco da due passi.
La Samp non s'arrende e, pur con qualche pausa in più, riprende a macinare calcio trascinata da un Niang irrefrenabile, di gran lunga il migliore dei ventidue. Ci prova di testa Altare (fuori), poi Meulensteen si vede respingere il tiro e la stessa sorte tocca poco dopo a Depaoli. Al 77' Akinsanmiro serve in corridoio Niang, atterrato con una spallata assai sospetta di Tripaldelli in piena area, ma l'arbitro non interviene. L'ultimo brivido lo procura Ioannou, che si sinistro sfiora il bersaglio.
Il pari finale è strettissimo per un Doria mai così convincente nel pressing e anche nello sviluppo dell'azione. Peccato che una mole di gioco così ingente abbia partorito solo una segnatura.
Immutata la posizione in classifica, con Altare e compagni quintultimi in coabitazione con Brescia e Sudtirol. La zona playoff resta distante otto lunghezze, ma le prospettive, dopo la prova eccellente al San Nicola, appaiono nettamente più rosee.
Pierluigi Gambino