Tari, Avvenente: “Non accettiamo lezioni da chi ha lasciato una bomba ecologica innescata a Scarpino”
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Mauro Avvenente
«Non accettiamo lezioni da chi ha lasciato sulle spalle dei cittadini genovesi 185 milioni di euro di buco di bilancio su Amiu, un debito ereditato dalle giunte di sinistra, certificato nel 2020 dalla Corte dei Conti, che ci ha imposto un piano di rientro in dieci anni. Quando siamo arrivati nel 2017, Amiu era sull'orlo del fallimento, le banche avevano revocato tutti gli affidamenti, e, siccome il Consiglio comunale non aveva voluto riconoscere questo disavanzo, il bilancio previsionale del Comune era stato approvato con il parere contrario degli uffici, fatto di una gravità inaudita. Nonostante l’eredità pesante, siamo riusciti, grazie alla competenza degli uffici comunali e dei nostri amministratori, a iniziare anche una flessione delle tariffe sulle tariffe domestiche a metro quadro. Oggi Amiu è un'azienda risanata, con un nuovo contatto di servizio, con una rinnovata credibilità con le banche, con un nuovo piano industriale molto ambizioso: non è stata svenduta ai privati, come avrebbe voluto fare la giunta Doria che si era impegnata con IREN, in cambio dell'acquisizione, ad aumentare la TARI di oltre il 40%. Su Scarpino, poi, ricordiamo che abbiamo trovato una vera e propria bomba ecologica innescata: parlare di ipotesi di inceneritori è dire falsità e fare un terrorismo ingiustificato che non si addice a chi vorrebbe amministrare il sesto comune d’Italia. Sulle rate Tari, inoltre ricordo, che Genova è tra i comuni italiani che offrono il maggior numero di rateizzazioni per il versamento della Tari: per citare un esempio, Milano ne assicura solo due. L’anticipo di due mesi dei termini di pagamento è legato a sollecitazioni da parte del ministero delle Finanze e all’esigenza posta dalla Ragioneria dello Stato di migliorare le performance di riscossione delle entrate, evitare difficoltà di gestione di cassa e accantonamenti di somme al fondo rischi, tutte situazioni che producono danni rilevanti ai cittadini, diminuendo le risorse a beneficio dei servizi ovvero imponendo di chiedere prestiti alle banche con oneri a carico dei contribuenti. Avere anticipato di due mesi un termine, comunque dovuto, non porta alcun effetto negativo: a giugno ci sono già scadenze fiscali importanti e si evitano accavallamenti. Invito le opposizioni e paracadutati vari in campagna elettorale a studiare». Lo dichiara l’assessore all’Ambiente Mauro Avvenente in risposta alle dichiarazioni della candidata del centro sinistra sulla Tari.
«Con riferimento all'applicazione dell'IVA al 22% - puntualizza il presidente di Amiu Genova Giovanni Battista Raggi - è opportuno specificare che la stessa, in luogo della aliquota ridotta del 10%, si applica in virtù della legge di bilancio NON sulla TARI, ma sull'apporto dei rifiuti in discarica. La differenza non appare di poco conto, visto che il costo dei rifiuti in discarica rappresenta solo una piccola parte del costo complessivo della TARI. E comunque la non incidenza di tale incremento sulla TARI per il contratto di Genova deriva da applicazione di diversi atti interpretativi anche di Agenzia delle Entrate che si sono succeduti negli anni su casi analoghi. Come riportato nell'articolo comparso oggi sugli organi di stampa, oltre agli studi fatti in AMIU, anche ANCI concorda con tale posizione e per estremo scrupolo comunque IFEL con ANCI stanno lavorando con Agenzia delle Entrate per ottenere un parere specifico che tolga ogni dubbio possibile. Adombrare rischi di aumenti della TARI per i genovesi sulla base di questo assunto, per altro eventualmente derivanti da norme imperative nazionali e non da decisioni locali o aziendali, appare quanto meno allo stato azzardato».