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I giovani si avvicinano alla cultura

Elisa Serafini

Per attirare l’attenzione, soprattutto quella dei giovani, occorre provocare. Questo è sempre stato

il segreto dei grandi comunicatori, fotografi e artisti di ogni periodo. Verso questa direzione si sta orientando anche la comunicazione del Comune di Genova che, per avvicinare giovani alla cultura, sta utilizzando appelli in italiano neostandard e flash mob. Per promuovere la mostra di Rubaldo Merello, il neo presidente del Ducale Luca Bizzarri ha chiesto di alzare il culo, per portare ragazzi alla prima di West Side Story, il Carlo Felice ha organizzato un flash mob in centro. Secondo il Comune i risultati stanno già arrivando: sono tanti i giovani che chiedono informazioni sugli eventi culturali e acquistano i biglietti. Dunque, la comunicazione targata Elisa Serafini funziona. Anche se da decenni Vittorio Sgarbi ha dimostrato che può parlare bene di arte anche chi abitualmente dice parolacce, per gli anziani non è facile comprendere il nuovo linguaggio utilizzato per promuovere la cultura, da sempre affrontata con una dialettica sofisticata. Ma il nuovo lentamente avanza, anche in una città di anziani come Genova.

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