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Palazzo Tursi, il progetto del nuovo forno crematorio rischia di mandare in fumo la maggioranza

Stefano Costa - Paolo Aimé

A Palazzo Tursi, in una calda giornata d’estate, a rendere la temperatura ancora più incandescente all’interno della maggioranza ci pensano Stefano Costa e Paolo Aimé, rispettivamente capogruppo e consigliere comunale di Forza Italia, con il loro no al nuovo forno crematorio a Staglieno voluto dalla Giunta Bucci.

Per i forzisti, l’impianto, che si andrebbe ad aggiungere a quello già esistente gestito dalla So.Crem, produrrebbe un ulteriore inquinamento nella Bassa Valbisagno, zona dove Aimé ha il suo principale bacino di voti.

Mentre il difensore civico regionale, l’ex procuratore Francesco Cozzi, si è detto contrario al nuovo forno, perché “Genova non può diventare la sede dove vengono cremate salme in arrivo da fuori regione”, il vice sindaco Pietro Piciocchi ha precisato che il progetto va avanti e che se ci fossero stati dei pareri contrari da parte dei tecnici ambientali il Comune si sarebbe fermato. Inoltre, ha aggiunto che sarà possibile cremare al massimo 4.500 salme all’anno e ha fatto intendere che la concorrenza farà bene al mercato: “A Serravalle costa 500 euro, a Genova quasi il doppio”.

“Piena e convinta fiducia alla Giunta Bucci”, ha scritto in una nota il coordinamento regionale di Forza Italia, Carlo Bagnasco, ribadendo quanto aveva già dichiarato il segretario cittadino Mario Mascia.

“Non vi è stato alcun voto del gruppo di Forza Italia contro la Giunta Bucci: le dichiarazioni del consigliere Aimé esprimono convinzioni meramente personali sulla specifica questione del forno crematorio”, conclude Bagnasco.

Intanto, Stefano Costa si è dimesso da capogruppo di Forza Italia a Tursi, ma resta consigliere: “Non abbandonerò il mio impegno, perché libertà è partecipazione!”.

Come cantava Giorgio Gaber.

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