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Nel nome delle signore

Elisabetta Ricci, neo sindaca di Rapallo. Nel riquadro, Dino Frambati

Evviva le donne, che sono le colonne…! Cantavano Marcel Amont, Pippo Baudo, Don Nicola e tanti altri negli anni ‘70. Antesignani dei giorni nostri con le donne, sempre più...colonne (rima casuale). 

No, non sono maschilista (anzi quasi femminista) e non apprezzo l’altro genere per estetica ed attrazione fatale. Anche, ma soprattutto mi inchino felice all’onda rosa che sta diventando sempre più un’onda lunga, forte e persistente.

Perché personalmente delle donne ho più fiducia e stima che dei miei omologhi maschietti per intelletto, capacità di riflettere e saper prendere decisioni più ponderate. Donna la mia consulente bancaria, donna il mio medico, donna una prestigiosa copilota con la quale divido spesso la bellezza del volo, donne molte colleghe cui mi affido e chiamo a collaborare per organizzare eventi. Questo soltanto per fare un po’ di esempi.

Per cui ho accolto con gioia quasi da tifoso il lungo elenco di donne in politica che stanno assumendo ruoli istituzionali importanti e di vertice.

A parte il binomio governo e opposizione Giorgia ed Elly, personaggi entrambi più che interessanti e con personalità che di uomini nel fanno più di uno, vogliamo parlare delle sindache?

Scusandomi di queste digressioni sul genere dei vocaboli per i quali – mi perdoni il lettore – devo ancora attrezzarmi e trovare giusto ed accettabile equilibrio per accontentare quanto più possibile l’opinione pubblica.

Sindache (o sindaci?) a partire da Sara Funaro, prima cittadina di una delle più belle città del mondo, stemma gigliato ed Arno come specchio. Proseguendo, in quel di Lecce, per registrare l’elezione a sindaca di Adriana Poli Bortone, mentre salendo la penisola di poco meno di 400 chilometri arriviamo a Campobasso, dove a guidare il Comune è stata designata Marialuisa Forte. Ed in una città che ho particolarmente nel cuore e mi incanta ogni volta che ci vado, come Perugia, si afferma sindaco Vittoria Ferdinandi. A Rovigo i cittadini hanno scelto Valeria Cittadin, con cognome che tradisce l’origine del Nord Est, ad Avellino Laura Nargi e l’operosa Bergamo ha sulla poltrona di numero uno della città Elena Carnevali. Suvvia, si dice in terra toscana quasi come sprone a muoversi e certamente è sindaca attiva Ilaria Bugetti, come lo sarà nella nostra Rapallo Elisabetta Ricci. E chiedo perdono per quelle che non cito, non facendo neppure menzione, volutamente, sul loro colore politico perché, in questo contesto, eccelle e va benissimo il rosa.

Alla faccia di patriarcato e parità di genere messa sotto stress o di quote rose, donna vince ed in genere fa bene, sbaglia raramente. Quote rose che si invocavano e che oggi sono sempre più realtà, tanto che qualcuno proporrà di chiedere quote azzurre, mai, dico mai, trovandomi alleato in questa richiesta. Preferisco ostinatamente le donne.

Onda rosa, ho scritto ed ho detto del Bel Paese dove peraltro abbiamo nei medici più donne che uomini, prefetti e comandanti di Polizia, Finanza e carabinieri sempre femmine. Ma se allarghiamo lo sguardo al vecchio continente, eccoci davanti a Roberta Metsola alla presidenza del Parlamento Ue, Ursula von der Leyen ri-presidente Commissione Ue, donna e madre esemplare visto che ha 7 figli oltre ad un ruolo di elevatissimo impegno e potere, per finire all’estone Kaja Kallas, alto rappresentante per la politica estera dell'Ue.

Confesso che mi sento un po’ più tranquillo di essere in buone mani.

Evviva le donne!

Dino Frambati

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