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Funivia di Montallegro gialla e blu: luce per chiedere aiuto e arredi per donne e bimbi ucraini

Giallo e blu, un trionfo di colori sul pilone 4 della funivia di Montallegro; tinte scelte non a caso, visto che sono quelle della bandiera ucraina ed entrate nel cuore nei popoli liberi e civili, dopo l’aggressione di Putin a quella terra.

Illuminazione voluta da chi gestisce quell’impianto, Alessandro Banti in testa, per dire alla gente ucraina “non mollate la speranza, noi siamo con voi e vi vogliamo bene”. Luce sul pilone per esprimere vicinanza quando il calendario approccia il 24 agosto, giorno in cui, nel 1991, la nazione ex regione della vecchia Unione Sovietica diventò indipendente.

Immagine luminosa benemerita in quanto punta dritta agli occhi di una quindicina di donne, mamme e bambini arrivati dal Paese appunto della bandiera gialla e blu, quando è scoppiata quell’insulsa e sanguinosissima guerra.

Accolti dalla generosità della Casa di Maria da oltre un anno, su quell’altura che domina Rapallo, ridente e chiassosa nonché rinomata cittadina perla del Tigullio, golfo che si affaccia sulla Riviera genovese e ligure di Levante. Ospiti di stanze del Monastero di Montallegro, che illo tempore era per le suore ed ora è Centro di accoglienza straordinaria.

Alloggiano in camere messe a posto con tanto lavoro, generoso, convinto ed altruista da varie persone, trascinate in questo entusiasmo di aiutare il prossimo da Nadia Molinaris, fabbriciere del Santuario e fondatrice del Circolo della Pulce (circolodellapulce.it il sito).

Circolo dai grandi meriti e dalla formidabile attività culturale e pratica, che spiega bene quanto scritto nel suo sito: “Il Circolo della Pulce nasce ufficialmente il 4 Giugno 2010 per rispondere all’esigenza sempre più evidente di allora di avere un luogo in cui confrontarsi liberamente, dove far nascere e crescere idee lungimiranti, proposte innovative per il bene della nostra città. Un luogo in cui verificare le priorità ed analizzare insieme le esigenze di tutti i cittadini, dando voce a chi da solo resterebbe in disparte. Il Circolo è apartitico e senza scopo di lucro”.

Intanto giorni fa c’è stato un emozionante incontro tra gli addetti della Funivia guidati da Banti, che ogni giorno accompagnano e trasportano mamme e bambini. Li hanno abbracciati ad uno ad uno.

Ora però ci sono ancora altre cinque stanze da recuperare per alloggiare altre persone che la guerra ha costretto ad andare via dalla loro terra.

Un lavoro duro, intenso che però, assicura Nadia Molinaris, sarà fatto come per le camere attualmente funzionali e “casa” di mamme e bambini. 

Entro pochi giorni si inizierà la loro ristrutturazione, imbiancatura e sistemazione dell’arredamento. Con un forte e grande appello a chi vuole concretamente partecipare a questo restyling donando letti, materassi, coperte, arredi vari. Hotel che dismettono mobili per sostituirli con altri più moderni; negozi di mobili che dispongono in magazzino di merce non destinata alla vendita ed in buone condizioni, ma anche privati che magari rifanno casa o rinnovano l’arredamento.

Arredi che nessuno usa, magari destinati a diventare rifiuti ingombranti quando invece potrebbero essere una vita dignitosa per chi è stato costretto a lasciare l’Ucraina. 

Chi può compiere questo atto generoso, fa sapere Molinaris, può inviarle un messaggio (non telefonate) al suo numero: 320 0610660.

Perché questa dannata guerra non è finita e forse non scalfisce più di tanto gli animi perché la nostra società – purtroppo – sembra avere talvolta una sorta di assuefazione a situazioni di sofferenza e persino tragedia.

“Abbiamo bisogno di tutti”, sottolinea Nadia, grata a chi raccoglierà questa richiesta che facciamo nostra.

Dino Frambati

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