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Tassa sugli extraprofitti delle banche, Fratelli d’Italia-Liguria: “Norma di buonsenso, stupiscono le parole di Toti”

Giovanni Toti - Matteo Rosso

“Mi sorprendono molto le parole ("non mi convince", vedi post sotto, ndr) del Presidente Toti che ha espresso oggi circa la tassazione degli extraprofitti delle banche. Questa tassazione non ha nulla di illiberale e nemmeno di marxista, ma ha un valore sociale di riequilibrio e mi sia consentito dire anche di ridistribuzione”, così il commissario regionale e deputato di Fratelli d’Italia Matteo Rosso, che prosegue all’unisono con i parlamentari liguri del partito, il senatore Gianni Berrino e la deputata Mariagrazia Frijia: “rivendichiamo questa misura perché dimostra che questo è l'unico governo che ha la forza di tassare le banche perché è l'unico che non ha rapporti privilegiati col sistema bancario, ma anche e soprattutto riequilibra il sistema del credito: un mercato equilibrato è dove si incontrano domanda e offerta di risparmio e investimento, mentre ora si registrano due tassi di riferimento molto distanti tra loro: quelli di accesso al credito e quelli riconosciuti quando si versa. E ciò comporta un fattore di grosso squilibrio”.

Il partito ligure fa poi notare che “in passato il margine d'interesse languiva a causa dei tassi zero, mentre oggi notiamo flussi record grazie alla situazione opposta. Nessuno dei due estremi fa bene al sistema”.

E i meloniani intervengono anche sulla seconda parte delle critiche del presidente Toti, vale a dire sulle ricadute, “dove è bene ricordare che il provvedimento è una tantum e non a caso arriva dopo gli stress test Eba-Bce”.

Sugli effetti della Borsa di ieri interviene a precisare il capogruppo in Consiglio regionale Stefano Balleari che commenta: “Sarebbe stato sufficiente guardare le analisi di questa mattina del Sole24Ore e dell’andamento della Borsa per capire che l’effetto di ieri era legato ad una situazione momentanea, è assolutamente normale per una misura che non era stata annunciata e soprattutto senza le precisazioni del Mef. Sul discorso delle banche che non erano avvertite, prendo in prestito le parole del sottosegretario Fazzolari che appunto riferiva oggi come alcuni istituti hanno allineato gli interessi attivi a quelli passivi e quindi hanno realizzato minori utili di quelli che non lo hanno fatto. Così noi andiamo a tassare il differenziale tra i tassi applicati a famiglie e imprese e per chi deposita soldi. Una scelta coraggiosa di un Governo che non guarda al bene elettorale, ma al bene della Nazione e che non ha paura di nessun potere perché investito da quello più forte: quello degli italiani che, tra l’altro, giudicano alla quasi unanimità positiva questa norma come dimostra il sondaggio di Affari italiani che rileva il 91% di consensi per questa scelta”.

IL POST DEL PRESIDENTE GIOVANNI TOTI

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