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Salviamo il mondo, torniamo alla natura

Dino Frambati

Ecologia, ambiente, basta inquinamento, sono parole d'ordine che ascoltiamo tutti i giorni. Un mantra della nostra inquinatissima società, delle città assediate da fumi e smog cui si cerca di porre rimedio. Salvare l'ambiente per non morire di gas e per evitare catastrofi naturali che stiamo subendo. La materia pur ampiamente trattata, appare tuttavia difficilissima e persino controversa. Tanto che c'è chi sostiene, come il presidente Trump che non è certo uno qualunque, che la connessione tra fumi, industrie e gas sia tutta da dimostrare se c'entra o no con l'effetto serra, cicloni e nubifragi.
Dall'altra parte c'è il mondo di Greta che urla di abbassare l'inquinamento accusando senza alcun dubbio l'uomo del suicidio ambientale. Non siamo scienziati e non ci permettiamo di entrare nel merito della questione tecnica; ci sia concesso esprimere soltanto alcune idee: vero che l'inquinamento è un fatto drammaticamente reale; vero che da qualche tempo le condizioni meteo offrono momenti anche terribili, ma è anche vero, come dicono in molti, e cito ad esempio i sindacati, che qualunque azione pro ecologia non deve toccare il lavoro e l'occupazione perché così si passerebbe dal disastro ambientale a quello sociale. Equilibrio non facile da ottenere tra le due istanze senza fare danni.
Greta è andata in America veleggiando ed affrontando una navigazione che lei stessa ha ammesso non essere stata a 5 stelle. Suggestiva ed ecologica traversata che ha evitato l'uso dell'aereo inquinante.
La giovane da un lato fa tenerezza, dall'altro però non possiamo non pensare che il progresso ha avuto ed ha le ali dei jet, oltre al fatto che questi uniscono popoli e razze ma anche che i collegamenti aerei danno milioni di posti di lavoro nel pianeta, permettono scambi di merce e trasporto di passeggeri formidabile. Provate per un giorno ad eliminare il trasporto aereo ed il mondo finisce nel caos. Ecologia e salvaguardia dell'ambiente sono sacrosanti ma non possono equivalere al ritorno all'uomo delle caverne. Un mio istruttore di volo, espertissimo collaudatore di Piaggio Aero che ci ha lasciato ed era un grand'uomo in tutti i sensi, una volta mi disse una frase che ricordo molto bene e mi ha colpito: “se vogliamo davvero salvare l'ambiente dovremmo far crollare l'economia moderna; se vogliamo salvare l'economia dobbiamo accettare molti disagi ecologici”. E un illustre arcivescovo di Genova, il cardinale Tettamanzi, a proposito dell'Ilva ex Italsider, mi disse una volta durante un'intervista che occorreva difendere l'ambiente ma anche accettare qualche disagio per dare lavoro, difenderne i posti. Suscitò polemiche ma a ben riflettere il porporato aveva esortato a trovare un equilibrio tra il lavoro e l'ecologia. Antesignano di molti, oggi. Per conto mio ciascuno di noi può tuttavia contribuire intanto da subito all'ecologia con uso intelligente dell'auto, mezzo magnifico ma abusato; dei caloriferi, dell'aria condizionata ma soprattutto tornando alla natura, facendo gite fuori porta in montagna, campagna, in riva al mare che a Genova è una gita...dentro la porta di casa.
Oggi si trascorre la domenica nei centri commerciali dove l'aria non è proprio di montagna. Si sceglie di girovagare in auto senza meta e questa si usa pure per fare il giro del palazzo. Immergersi nella natura, ascoltarne la voce, apprezzarne i colori, gustarne ed assaporarne gli odori. Un ritorno alla natura che farà bene alla natura ed a noi, educando i nostri figli ad amarla, a capire come trasmetta sensazioni sempre uguali, ma sempre nuove. Senza manicheismi ed estremismi opposti che creano conflitti e scontri frontali per cui, alla fine, ognuno resta sulle sue e nulla viene risolto. E mica possiamo radere al suolo i palazzi con cui è stata soffocata buona parte d'Italia e la collina di Genova, la cui cementificazione genera alluvioni. Recuperiamo l'amore per la natura.
Certo, direte, per raggiungere monti, mare e collina occorre l'auto. Rispondo non sempre ma quasi sempre. Beh oggi le auto sono ecologiche, ibride e qualche chilometro vale qualche ora di aria pulita. Basta che non mi parliate di targhe alterne o idiozie del genere che sono soltanto di facciata, creano solo disagi, penalizzanti senza offrire assolutamente alcun vantaggio. Siamo seri, ritorniamo con buon senso alla natura senza voler stravolgere il mondo. Intanto non ci riusciremmo.

Dino Frambati

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