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Serafini su riapertura Villa Croce

Elisa Serafini

L'ex assessore alla Cultura del Comune di Genova Elisa Serafini in un post esprime

la sua gioia per l'imminente riapertura del Museo di Villa Croce e chiarisce alcune sue scelte quando era in carica.

Il Museo di Villa Croce di Genova riapre questa settimana, dopo alcuni anni difficili, e lo smascheramento di dinamiche di interessi economici che gravitavano intorno all'istituzione. 

Questo Museo di Arte Contemporanea è stato per anni ostaggio di collezionisti, operatori dell'arte che, con la connivenza (o la superficialità) della politica, hanno indirizzato l'istituzione verso un uso più privato che pubblico: poche visite, tante mostre di con pochissimo pubblico, ingenti costi e, soprattutto, l'abbandono delle opere più belle del Museo, per far spazio ad opere contemporanee prestate, e poi messe in vendita, da alcuni negozi di arte contemporanea. 

La situazione era talmente esasperata da aver prodotto uno sciopero della gestione che mi ha indotto a presidiare direttamente il museo e, trasferire, per un giorno, gli uffici dell’Assessorato all'interno della struttura. 

Durante il mandato ho quindi avviato un iter che ha prodotto una delibera, presentata un mese prima delle mie dimissioni (qui il testo: http://bit.ly/delibera-villa-croce) e che oggi, finalmente, trova la sua espressione nella riapertura del Museo. 

Questo ente torna alla sua vocazione pubblica, che ha avuto fino all'anno si è scelto di cambiare tutto, di relegare nelle cantine e nelle soffitte le opere di artisti come Piero Manzoni e Lucio Fontana, per far spazio a opere che non attraevano pubblico, ma, la cui pubblicità interessava, evidentemente ai commercianti d'arte. 

La delibera stabilisce una collaborazione con l'Accademia Ligustica di Belle Arti, un rinnovamento degli spazi, l'inserimento della collezione permanente (di proprietà del Museo, e quindi, dei cittadini), interventi di digitalizzazione e un cambio radicale sui rapporti con collezionisti e gallerie d'arte (che io ho definito: “negozi di quadri con un nome più cool”). 

Qui il video della Commissione per chi volesse ripercorrere le tappe: http://bit.ly/commissione-video

Non è stato un anno facile: molti interessi hanno remato contro questa riforma, che ha dovuto attendere tempi organizzativi e strutturali. 

Ringrazio pertanto, l'operato del Comune, che ha scelto di proseguire in questa direzione, realizzando la volontà espressa in quella delibera e votata all'unanimità dalla Giunta. 

Mi dispiace solo, che sia stato scelto di esonerare la Startup che aveva vinto il bando di gestione dell'ente, co-finanziato dalla Fondazione Garrone, e che in questi tre anni ha lavorato proprio perché venisse ripristinata la Collezione Permanente nel Museo, e venisse ristabilita una nuova governance. 

Sono certa che, però, il Sindaco Marco Bucci per Genova e l'Assessore Grosso, abbiano trovato un'altra soluzione per l’esternalizzazione dei servizi di gestione e di guardiania. 

Ciò che è successo al Museo di Villa Croce può accadere in qualunque città. I rapporti tra collezionisti, commercianti d’arte, ed enti locali vanno regolati, con trasparenza, integrità e nell'interesse del #pubblico, che è il proprietario dei beni, nonché il principale erogatore dei contributi e delle spese. 

Sono davvero felice della riapertura del Museo e invito tutti i cittadini ad andarlo a visitare. 

E' una vera meraviglia, ed è, finalmente, di nuovo di tutti.

 

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