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La gioia di Alfonso Gioia

Alfonso Gioia

Per Alfonso Gioia, dipendente di Poste Italiane, consigliere comunale e provinciale dal

2007 al 2017, forzista (dell'ultima ora) non eletto alle scorse comunali genovesi, uno dei due Cavalieri della Repubblica al “servizio” della regina delle preferenze Lilli Lauro, l’altro è il consigliere delegato Stefano Anzalone, è arrivato il tanto atteso incarico.
Secondo indiscrezioni giunte a Genova3000, il sindaco Marco Bucci lo avrebbe infatti nominato responsabile alla valorizzazione (e alienazione) del patrimonio della Città metropolitana, ruolo che gli dovrebbe fruttare un compenso di circa 62mila euro lordi all'anno per due anni e che potrebbe addolcire la delusione della mancata nomina, della quale si era a lungo parlato, a presidente di Aster.
Gioia si è meritato questo incarico sul campo. Quando era consigliere comunale e delegato al Patrimonio della Città metropolitana (dal 2015 al 2017, giunta Doria), aveva inviato al Ministero dell’Interno, il ministro allora era Angelino Alfano, una ingiunzione di pagamento di circa 4 milioni di euro per affitti non pagati relativi a edifici (Questura e caserma dei carabinieri di corso Martinetti) di proprietà della Città metropolita e dati in locazione al Ministero.
Sostenendo che fosse meglio vendere gli immobili in questione piuttosto che lasciarli in affitto a un inquilino moroso, Gioia costrinse, sotto la minaccia di sfratto, il Ministero a acquistare gli edifici. L’operazione portò nelle casse della Città metropolitana oltre 17 milioni di euro.
Oggi è un altro giorno importante per il ragazzo arrivato da Avellino. Da festeggiare con gioia.

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