Giulia D’Antona e il suo libro innovativo, tra carta e tecnologia
“Pensieri sciolti - Il blog cartaceo” è l'opera dal sapore indubbiamente innovativo con cui Giulia D'Antona comunica direttamente con i lettori, senza far perdere il gusto morale e culturale di sfogliare le pagine del libro.
Progetto editoriale, spiega l'autrice, “che abbatte le barriere tra autore e lettore, e dove antico e moderno si incontrano e comunicano tra loro. Da sempre il concetto stesso di innovazione, qualunque essa sia, porta con sé un divario tra generazioni diverse creando una società divisa tra chi resta ancorato alle abitudini del passato e difficilmente è pronto a rinnovarsi, e tra chi invece abbraccia il futuro con le novità che offre per renderlo parte integrante della propria vita”.
“Pensieri sciolti - Il blog cartaceo” (Rossini Editore) è una sorta di ponte tra vecchio e nuovo dove, sfogliando le pagine, l'innovazione permette ai lettori di entrare dentro la storia e comunicare direttamente con chi scrive.
Quasi un blog con mail dedicata e dove la narratrice della storia poi si pone al lettore con un nick name, come vuole la regola dei social, e con l’ossimoro nonnamoderna_91 che fa risaltare il già citato dualismo tra tradizionale e innovativo ed è fondamento del progetto.
Il libro, assicura una nota dell'Ufficio Stampa della scrittrice (RGB Produzioni - Creative Studio Responsabile della giornalista Giorgia Cadenasso e responsabile tecnico Bruno Santoro) appare “scorrevole e volutamente breve che propone appunto pensieri diversi in maniera veloce e dinamica, una scrittura a tratti ironica ma con spunti di riflessione più o meno seri a cui la protagonista spera di ricevere una risposta, per poter scambiare punti di vista e opinioni con chi sta leggendo, mediante un reale indirizzo di posta elettronica suggerito tra le pagine: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.”.
Nel volume ci sono tratti autobiografici di Giulia che lo rendono personale e vicino ai lettori comunicando fragilità, ironia, esperienze di vita, opinioni.
“Questo libro non vuole essere il nuovo candidato al Nobel per la letteratura – afferma la D'Antona - ma vorrei che fosse invece apprezzato come esperimento sociale o piuttosto un gioco. Mi sono divertita molto scrivendolo e vorrei dunque che il lettore provasse le mie stesse sensazioni”.
Dino Frambati