Borsino dei ristoranti
La gastronomia raccontata da Marco Benvenuto.
Collami raddoppia
L’avventura iniziata a luglio con il Santa Chiara non gli bastava. Ad essere onesti lo aveva promesso che sarebbe ritornato in Piazza Tazzoli, a Sestri Ponente, dove c’era Baldin. Così Luca Collami, chef stellato, aprirà proprio lì a fine mese “Loca ubriaca”, e non c’è errore nell’apostrofo. Loca come pazza è l’idea di un gastro-pub, lui lo definisce così: fa tendenza a Milano perché non dovrebbe sfondare a Sestri?
300 etichette alla Foce
Sono i vini che mette in campo Monica Fumetta Capurro nella sua Osteria della Foce: tutte le migliori marche per accompagnare i piatti. Ci mette impegno e passione: ama il Nautico e non solo perché registra il tutto esaurito. E’ un locale in ascesa e la combattiva Monica è sempre presente su Facebook a raccontare di cibo e clienti. Sul social ha anticipato l’arrivo di altro nettare.
Osterie d’Italia
E’ appena uscita la guida 2016 di Slow Food che premia le migliori osterie d’Italia. In Liguria ha fatto incetta di menzioni La Brinca di Ne gestita da Sergio Circella che fa gli gnocchi con il pesto al mortaio e punta alla qualità. Ha ottenuto l’imprimatur da Carlin Petrini, patron delle chioccioline, e questo la dice lunga.
Ricchebono self service
Ivano Ricchebono, chef stellato “The Cook”ora alla Colletta di Arenzano, ci mette una mano, anche due, nell’iniziativa della famiglia Cusin (2,5 miliardi di pasti dal 1948 ad oggi) che ha aperto il self service La Cusina al primo piano del WTC a San Benigno. In trincea la chef Elisa Mura, ma Ricchebono si farà vedere molto spesso. Nei giorni scorsi un menù regionale ispirato al Veneto.
Gran Gotto in smoking
Lo storico locale della famiglia Bertola, a gestirlo oggi è il Paolo della dinastia, abbina la qualità ad un servizio impeccabile, in smoking: e non corri il rischio di toccare la bottiglia. Servono un cappon magro alleggerito che è una gioia palatale.
Pacetti non molla
E non ha mollato Stefano Di Bert, solido chef ligure friulano, che ha saputo riprendersi ancora una volta dagli esiti disastrosi dell’alluvione che ha colpito Genova e Borgo Incrociati. Ha ridato alla città la sua cucina e uno storico locale. Come fa lui u cundigiun non lo fa nessuno.
La botte piena
Mitico locale degli anni Settanta a Sampierdarena, quando a dirigerla era il famoso “Baffo”, il locale di Piazza Modena era celebre per la sua cucina ma anche per la storia del brillante trovato in un piatto di pasta da una commensale: la notizia fece il giro delle redazioni ma il gioiello resto ben saldo nelle mani della signora. Dopo qualche anno di abbandono, la Botte ha trovato in Andrea Sala, già direttore delle Terrazze della famiglia Roberti, dei Tre Merli e del vecchio Santa Chiara, un mentore d’ eccezione. In cucina la moglie, Cristina Maini, tradisce le origini emiliane con uno spettacolare gnocco fritto.
Toe drue tenero il fungo
Il patron Andrea Zane affianca alle consuete portate d’eccellenza un menù dedicato ai porcini. E’ già un successo anche perché in cucina il giovane chef Christian Sangermano ci sa fare davvero. Quanta strada ha fatto la storica osteria con degustazione di farinata di Via Corsi nella Sestri Ponente operaia.
Le focaccine della Luigina
Una volta la Gaiazza, a Ceranesi, era zona di transito della guidovia che saliva al Santuario della Guardia. Ora l’antico mezzo di trasporto non c’è più, ma non c’è genovese, giovane o vecchio che sia, che non conosca le focaccette cotte a legna e farcite. Un must che la famiglia Parodi, e la sempre giovane signora Pinuccia, sfornano in grande quantità.
Scalvini sale
Non tutti lo sanno ma a Pontedecimo pesci e crostacei vanno per la maggiore. Atmosfere piacevoli in questo locale da fini intenditori gestito in modo impareggiabile da Roberta Cumerlotti. In cucina lo chef Roberto Villa prepara un filetto di sampietro alle capesante che funziona da passaparola. E Scalvini sale…