La (doppia) sconfitta di Cofferati
Ha vinto Raffaella Paita. Quindi ha perso Sergio Cofferati. E, secondo me, ha perso due volte: nei risultati e nello stile.
Anche per me il risultato delle Primarie PD è stato una sorpresa. Perché ero tra quelli che pensavano che il Cinese non avrebbe solo vinto ma stravinto. La nomenklatura del partito si era schierata quasi a completo con lui. A cominciare dal segretario regionale Giovanni Lunardon, che aveva smesso di essere un arbitro super partes, come gli attribuisce il ruolo, per trasformarsi in un grande elettore di Cofferati.
Mi sembrava assurdo che un personaggio di quasi 70 anni, che si era formato nel Pci delle Botteghe Oscure e che era stato il leader dei sindacalisti più grintosi, potesse essere presentato come simbolo del rinnovamento. Ma riconosco che Cofferati piace per quella sua aria pacata da frate francescano (lo vedrei benissimo anche con il saio). Trova consensi perché non alza mai la voce. Perché alla veemenza verbale preferisce l'ironia.
Aveva un suo stile. Ma ieri sera l'ha perso. Perché ha dichiarato di non riconoscere i risultati delle votazioni. Ha parlato di brogli, di ricorsi al Comitato dei Garanti, persino di denunce alla Procura della Repubblica. Ha persino abbandonato in fretta la sede del Pd per non aspettare l'arrivo della Paita, non se la sentiva di stringerle la mano, di congratularsi per la vittoria. Eppure, sino a prova contraria, appartengono allo stesso partito. E una stretta di mano, un gesto di cavalleria, in genere si usa anche tra acerrimi avversari.
Per giustificare la fretta ha spiegato che oggi deve essere a Strasburgo. Ma per mesi si è dimenticato di essere un parlamentare europeo. Non è mai andato né a Bruxelles né a Strasburgo. Tanto lo stipendio glielo accreditavano a Genova. Ha pensato solo a battere la Lella. E allora eviti di fare il moralista. La gente sa giudicare. E ha giudicato.
Non so se ci sono stati brogli, lo accerteranno i garanti e magari anche i magistrati. Ritengo improbabile che possa essere ribaltato un risultato che vede la Paita con 4 mila voti di vantaggio.
Ci sta che Cofferati potesse perdere. Ma doveva perdere con stile.
Elio Domeniconi