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Il suicidio di Preziosi

Peccato. Il Genoa a questo punto non lo salverebbe nemmeno Mourinho. Figuriamoci Ballardini, minestra riscaldata.

A riposo da un po' di tempo.

Preziosi sta rovinando quanto di buono aveva fatto in precedenza (e ne aveva fatto parecchi). Perché è uno che di calcio ne capisce, non a caso l'hanno inserito nel Consiglio di Lega. Ma qui a Genova sta facendo delle cose che non farebbe nemmeno il presidente del Borgoratti.

Non si possono cambiar tre allenatori in un anno. Non si può comprare e vendere in continuazione. E' inevitabile che un tecnico, a un certo momento, non ci si raccapezzi più.

Se si vuole rinforzare una squadra - e il Genoa aveva sicuramente bisogno di rinforzi - occorre acquistare solo campioni in grado di fare la differenza e non sembra proprio il caso degli ultimi arrivi. Delneri aveva addirittura dichiarato - forse per farlo sapere a tutti - che Matuzalem ha una caratteristica particolare: non corre, cammina. Il che significa che non era stato lui a sceglierlo.

Quando le cose non funzionano, bisogna almeno fare gruppo. Floro Flores, per festeggiare il suo ritorno, aveva invitato a cena i compagni di squadra, un modo simpatico per cementare l'amicizia. Apriti cielo. Un’innocente cenetta al ristorante è stata fatta passare come una notte di follia in un night-club con tanto di escort. I giocatori sono stati multati, mentre meritavano un bravo.

Il principale responsabile della disfatta del Genoa è sicuramente il presidente. Ma Preziosi invece di recitare il mea culpa se la prende con tutti meno che con se stesso. Sembra quasi che voglia divertirsi a riportare il Genoa in serie B. Sicuramente è sulla buona strada.

A questo punto potranno difenderlo solo i giornalisti che in realtà fanno i cavalier serventi.

 Elio Domeniconi

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